Curiosità

Gli spazi urbani del quartiere hanno denominazioni molto varie. Alcuni si ispirano a nomi geografici non italiani, con una procedura poco frequente nella tradizione odonomastica italiana: i viali dedicati ai continenti Europa, Asia, America, Africa, Oceania, tutti perpendicolari a via Cristoforo Colombo; inoltre i viali dedicati agli oceani Atlantico e Pacifico al margine sud del quartiere, le vie ispirate a stati asiatici e oceanici (Libano, Indonesia, Australia… oltre alla piazza Pakistan e alla Passeggiata del Giappone nel parco attiguo al laghetto) nel quadrante sud-ovest, a stati africani (Algeria, Kenia, Marocco…) nel settore sud-est, a catene montuose (Montagne Rocciose, Carpazi, Caucaso, Pirenei…) nella parte orientale.
Altre denominazioni, in genere relative a strade o piazze di una certa importanza, ricordano concetti astratti (Tecnica, Arte, Agricoltura, Industria, Civiltà del Lavoro, Civiltà Romana, Architettura, Urbanistica, Umanesimo, Sport…). Non mancano strade dedicate a musicisti (oltre all’importante viale Beethoven, le vie Fryderyk Chopin, Liszt, Bizet…), a letterati e artisti (Shakespeare, Tolstoj, Rembrandt…), a personaggi storici e politici del Novecento (Umberto Tupini, don Luigi Sturzo, Ferruccio Parri, John Kennedy, Konrad Adenauer, Gandhi…)

Una parte del patrimonio mobiliare ed immobiliare del quartiere è di proprietà di EUR S.p.A. (già Ente EUR), partecipata dal Ministero dell’Economia per il 90% e dal Comune di Roma per il 10%.

L’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma gestisce l’organizzazione del quartiere in parziale autonomia dal Comune di Roma. Istituito con legge del 26 dicembre 1936, è stato in seguito trasformato in società per azioni.

LunEur, su via delle Tre Fontane. Luna park del 1953.
Il luna park permanente di Roma e il più antico d’Italia; fu costruito inizialmente come attrazione temporanea all’interno dell’Expo agricolo del 1953. Visto il successo che riscosse, venne chiesto agli organizzatori di mantenerlo aperto ogni anno per un certo periodo. Dal 1960, anno delle Olimpiadi, rimase aperto tutto l’anno e cinque anni dopo assunse, tramite referendum, il nome attuale. Nel periodo di maggiore successo contava centotrenta attrazioni a conduzione familiare